Linee strategiche UNI e Next Gen Italia - Missione 1: Digitalizzazione

Pubblicato: mercoledì, 22 settembre 2021 in Focus

di Franco Deregibus e Domenico Squillace

L’Europa con il Recovery Package punta in modo deciso sulle “Twin Transitions: Green and Digital”: infatti, dei 750 miliardi di NextGenEU, almeno il 37% dovrà essere usato per la prima e almeno il 20% per la seconda transizione. In particolare, a livello Italia la Missione 1 del PNRR, “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, stanzia complessivamente 49,2 miliardi. Gli obiettivi sono quelli di promuovere la trasformazione digitale del Paese e di sostenere l’innovazione del sistema produttivo agendo da una parte sugli aspetti di “infrastruttura digitale” spingendo la migrazione al cloud delle amministrazioni, accelerando l’interoperabilità tra gli enti pubblici, snellendo le procedure secondo il principio “once only”, rafforzando le difese di cybersecurity e dall’altra estendendo i servizi offerti dalla PA migliorandone l’accessibilità.

La situazione di fortissima evoluzione generata dal Recovery Package porterà necessariamente a nuove richieste normative da parte della Commissione europea che dovranno essere recepite a livello nazionale in un contesto di complessità sistemica, intersecando discipline e competenze. Il sistema UNI dovrà quindi garantire un coordinamento efficace, favorendo lo scambio di informazioni sui temi comuni, evitando sovrapposizioni di lavoro e conflitti.

Un esempio di questa esigenza di forte collaborazione tra trasformazione verde e digitale è l’economia circolare, che ha recentemente portato alla costituzione di un gruppo di coordinamento tra le commissioni UNI (istituite sia presso l’UNI sia presso tutti gli Enti Federati) per garantire un approccio multidisciplinare nel rispetto dei differenti ambiti. Alcuni spunti di riflessione possono essere rilevati su tematiche specifiche legate alla trasformazione digitale, gestite dalle commissioni tecniche di UNINFO, l’ente federato di UNI con delega sulle tecnologie informatiche e relative applicazioni.

Tema chiave della Trasformazione Digitale è la Sicurezza Informatica: come testimoniato dalla costante crescita di incidenti, senza un livello adeguato di sicurezza non è possibile pensare a un’applicazione efficace di molte delle più recenti innovazioni tecnologiche e, in generale, a una digitalizzazione di successo. La strada intrapresa finora si focalizza solo su parte dei temi necessari a livello di sistema Paese e presenta, purtroppo, pochissimi punti di contatto con le norme tecniche nazionali e internazionali che potrebbero invece rappresentare un enorme valore di mercato anche perseguendo l’ottica di integrazione legislativa a livello europeo. Altri Paesi come la Germania e la Spagna l’hanno capito e si stanno muovendo da anni utilizzando schemi di certificazione di largo respiro e basati su norme tecniche internazionali. Altro argomento strategico in tema di Trasformazione Digitale è la disponibilità dei dati che presentano una continua ascesa in termini di volume e di complessità semantica.

I sistemi di Intelligenza Artificiale potranno essere di grande aiuto per la supervisione e l’interpretazione di fenomeni complessi basati sui dati (compresi gli ambiti della salute, dell’economia e dell’ambiente). Molti di questi dati hanno valore localizzato geograficamente e in alcuni casi non sarà utile importare sistemi di Intelligenza Artificiale tarati su dati esteri. Dati di qualità alimentano correttamente i sistemi di machine learning se sono filtrati con modelli standard. Risultano invece carenze nel data management e una quasi completa assenza in tema di data governance: per entrambi, il contributo di UNI potrebbe essere determinante. Probabilmente l’Italia è tra gli ultimi Paesi in termini di investimenti in questo settore, pur disponendo di elevate competenze in ambito accademico e di normazione. Il binomio Intelligenza Artificiale e dati potrà risultare essenziale nella gestione dell’Economia Circolare e della qualità totale (digitale/organizzativa) consentendo nuovi sviluppi e risparmi di costo. Un ulteriore punto riguarda i processi produttivi.

La Trasformazione Digitale rovescia il concetto di “digitalizzazione” dei processi. I processi, compresi quelli produttivi, sono disegnati “su” e “per” il digitale. La gestione nativamente digitale di tutti i documenti di business come fatture e ordini, l’utilizzo del concetto di “digital twin” - che nel mondo delle costruzioni è declinato nel Building Information Model (BIM) -, uniti all’uso di tecnologie per registri distribuiti come strumento efficiente di garanzia dell’integrità del dato e delle transazioni, sono gli ingredienti che chiamano al confronto anche i settori più tradizionali. Senza la normazione però sarebbe impossibile garantire la necessaria collaborazione tra settori e stakeholder così differenti. Certamente tra i più attuali ambiti di applicazione vi è il mondo della Sanità, che, soprattutto a causa della pandemia Covid-19, ha dovuto accelerare i propri piani di Trasformazione Digitale per supportare tutti i processi di prevenzione e cura.

Una serie di trasformazioni organizzative, per esempio la definizione e l’implementazione di percorsi protetti, la spinta per la remotizzazione del monitoraggio e dell’assistenza, la realizzazione di certificati vaccinali digitali, l’interoperabilità tra sistemi informativi per lo scambio dati su larga scala e molto altro erano già nell’aria ma di fatto non ancora partite su larga scala. La forte accelerazione in tal senso ha permesso l’utilizzo di innovazioni tecnologiche e metodologiche seguendo le indicazioni delle norme disponibili nel settore. Su questo tema, poi, sono sorte ulteriori esigenze su cui il nostro mondo è chiamato a dare risposte.

Tra queste, l’identificazione di framework operativi condivisi a livello internazionale e profilati a livello nazionale per le esigenze specifiche alla valutazione della bontà (“Quality and Reliability”) delle app rilasciate per i settori della Salute e del Benessere cui la specifica tecnica ISO EN 82304 ha dato risposta e che nasce proprio dal rapporto tecnico UNI/TR 11708 “Informatica Medica - Caratterizzazione delle APP nel contesto della salute, benessere e stili di vita”. Un altro tema riguarda la riapertura “sicura” della Società (“safe reopening of society”) su cui UNI, attraverso lo strumento della prassi di riferimento (PdR), può definire la modalità di erogazione dei servizi di Sanità Digitale più appropriati.

La Trasformazione Digitale richiede un deciso miglioramento delle competenze digitali di base. UNI può svolgere un ruolo fondamentale, anche attraverso lo strumento delle PdR, nella definizione delle competenze digitali minime necessarie per le attività professionali non legate direttamente al mondo ICT e, più in generale, nella definizione delle modalità di erogazione di servizi digitali destinati alla popolazione. La normazione delle competenze digitali di base o generiche è un tema di grande attualità. Ad oggi sono presenti framework adottati su base volontaria come DigComp1 ma non esiste una vera e propria norma tecnica con lo scopo di definire dei livelli di conoscenza, abilità e competenza per accrescere le skill digitali nella globalità degli utenti, dal cittadino ai professionisti ai dipendenti pubblici e privati.

Questo “gap” necessita di interventi di indirizzamento anche verso gli attori del mercato della formazione in modo da definire degli obiettivi generali di innalzamento delle competenze minime richieste in ogni settore. Infine, l’usabilità e la più ampia esperienza d’uso sono ormai temi ben rappresentati all’interno dei diversi filoni normativi tecnici internazionali (basti pensare all’ISO 9241-xxx e ISO/IEC 250xx). Nondimeno, il mercato - privato, ma anche e soprattutto pubblico - stenta ad adeguare competenze e strategie organizzative per governare la qualità orientata alle persone. Per il Sistema UNI è dunque arrivato il momento di supportare il Sistema-Paese attraverso specifiche norme e/o PdR capaci di aiutare le realtà private e pubbliche nell’introdurre e istituzionalizzare approcci di progettazione e di qualità orientati alle persone, portando senz’altro beneficio alla diffusione dell’uso delle soluzioni digitali da parte degli utenti, compresi i portatori di disabilità, garantendo l’accesso senza alcuna discriminazione.

In considerazione del riferimento sempre più frequente alla normazione tecnica nella legislazione secondaria europea e grazie agli incarichi prestigiosi ricoperti in CEN, UNI potrà di fatto svolgere un leading role nella definizione delle policy tecniche a livello continentale, consentendo all’intero sistema Italia di avere una posizione di primo piano a livello europeo e internazionale. 

Articolo pubblicato su U&C n.7 Luglio/Agosto 2021.